lunedì 25 marzo 2013

Oh!TheLadyStone L I V E - giovedì 28 marzo a eLaSTiCo studio



Oh!TheLadyStone inaugura la serie di concerti a eLaSTiCo studio con il primo live di via Porta Nova: a muri bianchi, lo spazio gestito da eLaSTiCo vi invita ad un concerto in orari tedeschi - si parte presto ed in orario, con l'incontro tra suoni acustici e modulazioni elettroniche che caratterizza Oh!TheLadyStone.

Giovedì 28 marzo dalle 19.30 - ingresso gratuito, vino da meditazione, live da ascolto.


mercoledì 20 marzo 2013

sabato 23 marzo: manifestazione dei migranti di Villa Aldini e Prati di Caprara



Segnalo dal sito Melting Pot e dal Coordinamento Migranti di Bologna:

Invito dei migranti di Villa Aldini e Prati di Caprara alla manifestazione generale dei migranti di sabato 23 marzo
ore 15:00 Piazza XX settembre


Diritti, dignità e futuro per i migranti dell’Emergenza Nord Africa

Il 28 febbraio scorso è terminata la cosiddetta Emergenza Nord Africa che ha portato oltre 200 migranti nella città di Bologna. Il bilancio tracciabile alla fine di questi due anni di “accoglienza” non può che essere fallimentare: la retorica emergenziale ha permesso alle organizzazioni coinvolte lauti guadagni a fronte della quasi totale inadeguatezza dei servizi offerti. Soprattutto ai migranti parcheggiati nei Prati di Caprara – ma anche nelle strutture di Villa Aldini e via del Miliario l’impostazione assistenzialista ha avuto tragiche conseguenze – non è stato garantito alcun percorso di inserimento sociale e di formazione linguistica, né un luogo dove poter vivere in maniera dignitosa.

Solo un lungo percorso di lotta ha portato al rilascio del permesso di soggiorno, dei titoli di viaggio e di una buonuscita di 500 e 1000 euro: piccole concessioni che, da una parte, risultano totalmente insufficienti nel permettere a queste persone di ricominciare qui in Italia una nuova esistenza e che, dall’altra, non possono assolutamente sgravare le istituzioni dalle proprie responsabilità nella gestione fallimentare dell’accoglienza. Poteva e doveva essere fatto di più, perché la dignità di queste persone non può essere sacrificata in nome dei profitti di pochi. Oggi, al termine del periodo emergenziale, il futuro dei profughi dalla Libia appare ancor più incerto e drammatico: i centri che fino ad un mese fa li ospitavano in condizioni già molto indigenti stanno chiudendo o versano in uno stato di totale degrado (ai Prati di Caprara mancano addirittura luce e acqua calda), anche i pochi servizi di cui prima usufruivano sono terminati, nessun piano di intervento è stato finora programmato dal Comune dopo il 31 marzo, data di chiusura definitiva dei centri e conclusione del Piano Freddo, dove alcuni di loro sono stati inadeguatamente ospitati.

Nella sostanza queste persone sono state abbandonate al proprio destino, condannate a dover vagare in cerca di un lavoro e di un tetto senza aver sviluppato strumenti di autonomia, esposte ora al rischio di finire nelle mani dello sfruttamento e con una prospettiva di miseria ed esclusione sociale. Di fronte a questa situazione non possiamo chiudere gli occhi e far finta di niente; il destino di queste persone riguarda tutti/e ed interroga la città di Bologna: la dignità umana è inviolabile o è un bene sacrificabile di fronte al guadagno? Siamo convinti che non sia ancora troppo tardi per aiutarli a cominciare una nuova vita.

È per questo che invitiamo tutti/e a partecipare sabato 23 marzo alle ore 15 alla manifestazione generale dei migranti e delle migranti che partirà da Piazza XX settembre a Bologna, sarà l’occasione per denunciare l’ormai palese inadeguatezza delle politiche migratorie in Italia, così come questa triste vicenda ci mostra per l’ennesima volta. È per questo che invitiamo tutte e tutti ad unirsi ai migranti travolti dalla cosiddetta Emergenza Nord Africa, per denunciare nuovamente in pubblico il fallimento della gestione dell’accoglienza e, allo stesso tempo, richiamare le istituzioni ai loro doveri verso i diritti di queste persone. In questi giorni, infatti, i migranti stanno portando avanti una trattativa con il Comune, volta ad ottenere finalmente alloggi dignitosi e percorsi formativi che possano permettere loro di diventare indipendenti dallo sporadico assistenzialismo delle istituzioni. Partecipare al corteo vorrà dire, dunque, continuare a dar vita alla catena di solidarietà che in città si è creata attorno ai Prati di Caprara e Villa Aldini e, contemporaneamente, sostenere con forza i diritti e la dignità che i cosiddetti rifugiati ex-ENA stanno reclamando.

I migranti dei Prati di Caprara e di Villa Aldini e le realtà che li sostengono

martedì 19 marzo 2013

105PUNTO85 – la primavera di Radio Kairos inizia @ Il Punto giovedì 21 marzo



Giovedì 21 marzo Radio Kairos vi invita a festeggiare il primo giorno di primavera @ Il Punto – wine&lounge bar: dalle 19 aperitivi e finger food, dj set a cura di Enzo (Hiroshima Mon Amour) e Tommy (volumetrica Vision) e la partecipazione di Terra di Nettuno presente con un desk dove potrete adottare le piante regalate dal gruppo bolognese di guerrilla gardening.

Gradita ospite di Radio Kairos, Valentina Olivato presenterà il suo romanzo “This is London, darling” con un’intervista salottiera curata da Hobo, il programma radiofonico nomade in onda ogni domenica dalle 21 alle 22 su 105.85 fm o in web streaming dal sito www.radiokairos.it.

Radio Kairos – nata libera, scelta per passione.

::: GIO 21 marzo
::: H 19 / 23

::: DJ_SET VolumetricaVision+HiroshimaMonAmour

::: desk di adozione vegetale istantanea – a cura di Terra di Nettuno

::: Valentina Olivato presenta “This is London, darling”
intervista salottiera a cura di Hobo

::: www.radiokairos.it

Semiotica del cesso come strumento di controllo biopolitico



Durante il meeting di Zurigo di PageOne, a margine di un aggiornamento sull'annosa questione “persone transessuali & toilet”, una collega inglese rifletteva sul cesso (dal latino cedo, is, cessi, cedum, ĕre) come strumento di controllo sociale.

Nell'Inghilterra vittoriana esistevano bagni pubblici per gli uomini, latrine alle quali i gents potevano accedere a proprio piacimento quando si trovavano fuori casa.

Al contrario, non esistevano toilet per le donne: ne consegue che una donna era impossibilitata ad allontanarsi troppo da casa, ad uscire dal quartiere, a spingersi oltre una solia architettonica che non esiterei a definire gabbia. Il doppio standard vittoriano non prevedeva che una donna lavorasse, viaggiasse, conducesse una vita pubblica, urinasse tra un tè e l'altro a zonzo con altre consimili: la totale assenza di bagni per donne era insieme una silenziosa asserzione biopolitica ed un garbato invito a mantenere lo status quo.

Oggi, l'assenza di bagni per persone che non si riconoscono e non si riconducono ad un uno dei generi previsti dalla stanca visione binaria, dovrebbe farci riflettere – e magari pisciare fuori dalla tazza.

sabato 16 marzo 2013

#dancedancedance - Beth Ditto e la "condotta disordinata"



Beth Ditto arrestata a Portland per "condotta disordinata", per aver passato una sera a bere in un bar ed aver ballato a piedi nudi in strada gridando "Obama!" - luv ya, sis.