lunedì 31 maggio 2010

FREEDOM FLOTILLA – cronaca di un assalto annunciato


L'assedio dell'esercito israeliano alla popolazione di Gaza dura da 3 anni: non pago di un'occupazione che ne dura più di 60 e nei quali sono state violate qualcosa come 300 risoluzioni dell'ONU, Israele sta martoriando i Palestinesi che vivono legittimamente in quella striscia di terra con un'operazione militare amenamente battezzata “operazione piombo fuso", causando ad oggi oltre 1400 morti e più di 5000 feriti dovuti anche all'uso di armi proibite dal Diritto Internazionale, quali l'uranio impoverito ed il fosforo bianco.

Una rete di organizzazioni non governative provenienti da più di 40 paesi ha lanciato un'azione di solidarietà costituendo la FREEDOM FLOTILLA, una flotta di navi salpate a metà maggio e dirette al porto di Gaza City per trasportare materiali da costruzione, impianti di desalinizzazione dell'acqua, impianti fotovoltaici, generatori, materiale per la scuola e farmaci da consegnare alla società civile palestinese.

Israele ha immediatamente fatto pressioni sui paesi dai quali sono salpate le navi della Freedom Flotilla affinchè le imbarcazioni venissero bloccate ed ha annunciato che avrebbe provveduto a fermare le stesse con ogni mezzo. Nella notte tra il 30 ed il 31 maggio la Marina Militare israeliana ha assaltato le navi delle ong e ne ha preso il controllo: sulla Marmara, imbarcazione battente bandiera turca, l'arrembaggio si è concluso con l'uccisione di 9 civili ed il ferimento di altri 26. Al momento tutti gli attivisti della Freedom Flotilla sono nelle mani dell'esercito israeliano.

L'attacco militare dell'esercito israeliano ai civili della Freedom Flotilla non trova precedenti ed è l'ennesimo atto di guerra di un paese che si sente legittimato a porsi al di sopra di ogni norma del Diritto Internazionale: nelle piazze italiane ed europee sono stati organizzati presidi spontanei per chiedere l'immediata liberazione degli attivisti ed un intervento della comunità internazionale, di seguito alcune delle manifestazioni programmate.

Le informazioni sulla freedom Flotilla sono in continuo aggiornamento sul sito del Free Gaza Movement.


Bergamo ore 18.00 Piazza Vittorio Veneto
Bologna: ore 17.00 in piazza Maggiore
Cagliari: ore 18:00 al Bastione
Firenze ore 17.00 davanti a prefettura
Genova: ore 18.00 davanti alla Prefettura
Grosseto: ore 18 davanti a prefettura
L'Aquila ore 18.00 rotonda della Guardia di Finanza
Lecce ore 18:30 in Piazzetta De Pace
Livorno ore 18.00 Piazza Grande
Milano: ore 18.00 in piazza San Babila
Modena ore 17 sotto la Ghirlandina
Napoli: ore 17 piazza Plebiscito
Padova: ore 17:30 davanti alla prefettura
Parma ore 18.00 in Piazzale della Pace
Pesaro - ore 18.30 davanti al Comune
Treviso - ore 18.00 davanti alla Prefettura
Roma, ore 17.00 piazza San Marco
Savona ore 18:00 piazza Mameli
Torino: ore 17.00 davanti a palazzo Nuovo
Varese ore 17 davanti alla prefettura
Venezia ore 17.00 - Ponte di Rialto
Viareggio ore 17 davanti al comune
Vicenza - ore 18.30 davanti alla Prefettura

venerdì 28 maggio 2010

FESTIVAL SOCIALE DELLE CULTURE ANTIFASCISTE – Bologna 28 maggio-6 giugno




« Dimenticare significa perdere l’eredità di una lotta che è ancora inconclusa. Non dimenticare obbliga a comprendere, a smascherare, a continuare quella lotta. Per combattere questo nuovo fascismo non ci saranno i vostri nonni, o i padri dei vostri nonni. Affrontarlo toccherà a voi. »

Enio Sardelli “Partigiano Foco”


Torna da oggi fino al 6 giugno il Festival Sociale delle Culture Antifasciste con una seconda edizione che raddoppia in durata per dare spazio ad un vasto programma di iniziative: dibattiti, presentazioni di libri, fumetti, progetti, film e documentari, laboratori, reading, spettacoli di burattini
e di teatro, musica e concerti.

Gli eventi all'interno del festival si articoleranno attorno a filoni tematici che toccheranno aspetti della storia recente come dell'attualità: si parlerà di reddito e di casa, di migranti e di nuove destre, di informazione indipendente e di autoproduzioni, di sicurezza sul lavoro e di vittime della violenza di stato, di antisessismo e di etnicizzazione del sociale.

Il Festival delle Cultura Antifasciste si svolgerà stabilmente nel Parco di Viale Togliatti ma sono previste alcune incursioni in città.
Il 2 giugno un corteo accompagnato dalle bande partigiane - Banda Roncati (Bo), Titubanda (Rm), Fiati sprecati (Fi), Concabanda (Vt) – partirà alle 15 da Piazza dell'Unità per arrivare in Piazza del Nettuno sotto al Sacrario dei Caduti. Il 3 giugno diverse iniziative si susseguiranno in oltre 10 luoghi diversi, dalla Scuola di pace di Monte Sole (presso la scuola di pace) alla sala d'attesa della stazione ferroviaria di Bologna (Con Daniele Biacchessi e Tiziana de Masi), passando per Via del Pratello (al Piratello), Via Mascarella (alla Libreria Modo Infoshop e al BAR L'Ortica), via Rialto(Betty&Books), Porta S. Stefano (Atlantide), Via RivaReno (Ass. La Barberia), Via Barontini (Baracca Bar), Via Giuriolo (scuola popolare di
musica Ivan Illich).
Il 4 giugno alle 20 verrà ospitata dalla cineteca di Bologna in via Azzo Gardino l'iniziativa Media e Conflitti - quando il mediattivismo attraversa il mainstream,
con la partecipazione di Manolo Luppichini, Maurizio Torrealta ed Emilio
Del Giudice.

Il Festival è uno dei migliori esempi di autoproduzione ed autogestione del territorio: tutte le iniziative sono ad accesso libero e gratuito e sono state
costruite grazie alla collaborazione e alla disponibilità di singoli, associazioni, gruppi teatrali e musicali, istituti storici, reti e centri sociali, collettivi e organizzazioni antifasciste, antirazziste di Bologna e altre città.

mercoledì 26 maggio 2010

EMBE' – percorsi indipendenti per l'estate bolognese


Bè, la rassegna estiva del Comune di Bologna, è fallita: prima ridimensionata e poi tagliata, il Bè è la cartina di tornasole di una politica istituzionale che, in materia di cultura, si è dimostrata incapace di gestire fondi economici e risorse del territorio, propendendo per eventi mainstreaming che mai hanno apportato un qualsiasi contributo alla realizzazione di un piano di sviluppo culturale e di valorizzazione artistica per la città - la pecora è morta, viva la pecora.

TPO e Bartleby, insieme ad artisti ed operatori culturali, si sono presentati martedì 25 maggio in comune con un'altra idea di pecora: rivendicando l'enorme lavoro nell'organizzazione di eventi e nella promozione di contenuti culturali realizzato da soggetti sommersi – quando l'underground diventa una dimensione totale – che non godono di alcun tipo di sostegno economico né di riconoscimento all'interno del sistema del welfare da parte delle istituzioni, è stata lanciata Embè – Do it yourself una serie di eventi alla cui organizzazione vengono invitati collettivi, gruppi di lavoro, associazioni, operatori e studenti, per la realizzazione di un cartello culturale estivo che racchiuda le iniziative indipendenti ed autoprodotte che come sempre andranno avanti – senza fondi, senza riconoscimenti, senza istituzioni, indifferenti alla crisi contingente visto che use a convivere con una crisi strutturale.

Due eventi verrano autoprodotti a giugno in luoghi pubblici, presumibilmente Piazza San Francesco ed i giardini Filippo Re: la scelta dello spazio pubblico non ha a che vedere con il romanticismo del precario medio – stamm' in miezz'a vie – ma è legata soprattutto ad uno dei punti della contestazione che riguarda le scelte che hanno portato l'amministrazione ad investire risorse pantagrueliche in repressive politiche cittadine di controllo, con una cavalcata populista degna della Lega dei soliti temi – sicurezza, degrado, ripristino della legalità.

Questa una delle criticità espresse dai novelli pecorari ricevuti dal Sub-commissario Raffaele Ricciardi in sala conferenze stampa, dove si è dato vita a un dibattito che proseguirà nei prossimi mesi: qui trovate il manifesto di embè mentre per contatti / info / adesioni potete scrivere a embe.bologna@gmail.com . Un'altra pecora è possibile.

lunedì 24 maggio 2010

Orecchie Invidiano Occhi Palpebre


Orecchie Invidiano Occhi Palpebre è il progetto solista di Takaiuki Iamaguki, morto prematuramente a Iroscima mentre tentava di prendere al volo la bomba atomica per poter salvare il suo mini poni.

A causa di questo inutile ma nobile gesto si rincarna nel centro della Sardegna nel corpo di un giovane barbaricino.

Traumatizzato dall’esplosione atomica decide di immolarsi alla musica. Ahimè le capacità del corpo che lo ospitava non erano in grado di esprimere appieno le sue potenzialità. Ma si accontentò, perché chi si accontenta, si accontenta.

Dal 2010 si esibisce nello spettacolo “Le Pale della Centrale Eolica” imposogli dalla sua Metress.

L’esibizione risulta all’orecchio indisponente e fastidiosa, le palpebre mestamente calano.

Ha raggiunto il successo grazie al singolo “La Bella Addormentata nel Rusco” dell’album “Aggiotaggio Circonciso – a caval donato non ci aggiotta in bocca”.

Unico esponente del post-nuclear-rock.

Lo potrete ascoltare giovedì 27 maggio ad Arteria (vicolo broglio 1/e, Bologna)dalle 22 in occasione delle semifinali di MArteLive Bologna

martedì 18 maggio 2010

CIAO EDOARDO





"questo è il gatto con gli stivali, questa è la pace di Barcellona

fra Carlo V e Clemente VII, è la locomotiva, è il pesco

fiorito, è il cavalluccio marino: ma se volti pagina, Alessandro,

ci vedi il denaro:

questi sono i satelliti di Giove, questa è l’autostrada

del Sole, è la lavagna quadrettata, è il primo volume dei Poetae

Latini Aevi Carolini, sono le scarpe, sono le bugie, è la scuola di Atene, è il burro,

è una cartolina che mi è arrivata oggi dalla Finlandia, è il muscolo massetere,

è il parto: ma se volti foglio, Alessandro, ci vedi

il denaro:

e questo è il denaro,

e questi sono i generali con le loro mitragliatrici, e sono i cimiteri

con le loro tombe, e sono le casse di risparmio con le loro cassette

di sicurezza, e sono i libri di storia con le loro storie:

ma se volti il foglio, Alessandro, non ci vedi niente."



Edoardo Sanguineti

lunedì 17 maggio 2010

AN ARMY OF LOVERS CANNOT LOSE


Being queer is not about a right to privacy; it is about the freedom to be public, to just be who we are. It means everyday fighting oppression; homophobia, racism, misogyny, the bigotry of religious hypocrites and our own self-hatred. (We have been carefully taught to hate ourselves.) And now of course it means fighting a virus as well, and all those homo-haters who are using AIDS to wipe us off the face of the earth. Being queer means leading a different sort of life. It's not about the mainstream, profit-margins, patriotism, patriarchy or being assimilated. It's not about executive directors, privilege and elitism. It's about being on the margins, defining ourselves; it's about gender- fuck and secrets, what's beneath the belt and deep inside the heart; it's about the night. Being queer is "grass roots" because we know that everyone of us, every body, every cunt, every heart and ass and dick is a world of pleasure waiting to be explored. Everyone of us is a world of infinite possibility. We are an army because we have to be. We are an army because we are so powerful. (We have so much to fight for; we are the most precious of endangered species.) And we are an army of lovers because it is we who know what love is. Desire and lust, too. We invented them. We come out of the closet, face the rejection of society, face firing squads, just to love each other! Every time we fuck, we win. We must fight for ourselves (no one else is going to do it) and if in that process we bring greater freedom to the world at large then great. (We've given so much to that world: democracy, all the arts, the concepts of love, philosophy and the soul, to name just a few gifts from our ancient Greek Dykes, Fags.) Let's make every space a Lesbian and Gay space. Every street a part of our sexual geography. A city of yearning and then total satisfaction. A city and a country where we can be safe and free and more. We must look at our lives and see what's best in them, see what is queer and what is straight and let that straight chaff fall away! Remember there is so, so little time. And I want to be a lover of each and every one of you. Next year, we march naked.


A leaflet distributed at pride march in NY
Published anonymously by Queers
June, 1990

venerdì 7 maggio 2010

SWEAT OR DIE: PLATEAU REPAS live venerdì 7 maggio


I Plateau Repas saranno ospiti di Let's Queer venerdì 7 maggio: il trio composto da Valentin Plessy, Fleur Helluin e Marianne Jacquet, arriverà sullo stage del club bolognese Arteria profondendo l'energia queer della scena berlinese in un live che promette di essere ad alta gradazione - “SWEAT OR DIE! (suda o muori!)” è lo slogan glossy_corny della band.

Definiti “i figli bastardi di Liquid Liquid, cresciuti da Whodini, The Monkees, 2unlimited e Devo (e molestati da zio Michael)”, i Plateau Repas fondono influenze dance anni '90 con la lezione hip hop della old school: il risultato è un electro funk con modulazioni garage che ha colpito nel loro album di esordio “HARDCORE LUV” uscito nel 2005. Dal 2007 la band vive a Berlino dove si sperimenta in eclettiche collaborazioni con la fauna artistica locale, in una ricerca continua del perfect beat: uscito a Febbraio del 2010, VAMPIRE è il nuovo singolo dei Plateau Repas da cui è stato tratto un video firmato da Robin&David, duo di registi parigini le cui produzioni spaziano dal videoclip in digitale alla videoart passando per cortometraggi in 35mm.