martedì 19 marzo 2013

Semiotica del cesso come strumento di controllo biopolitico



Durante il meeting di Zurigo di PageOne, a margine di un aggiornamento sull'annosa questione “persone transessuali & toilet”, una collega inglese rifletteva sul cesso (dal latino cedo, is, cessi, cedum, ĕre) come strumento di controllo sociale.

Nell'Inghilterra vittoriana esistevano bagni pubblici per gli uomini, latrine alle quali i gents potevano accedere a proprio piacimento quando si trovavano fuori casa.

Al contrario, non esistevano toilet per le donne: ne consegue che una donna era impossibilitata ad allontanarsi troppo da casa, ad uscire dal quartiere, a spingersi oltre una solia architettonica che non esiterei a definire gabbia. Il doppio standard vittoriano non prevedeva che una donna lavorasse, viaggiasse, conducesse una vita pubblica, urinasse tra un tè e l'altro a zonzo con altre consimili: la totale assenza di bagni per donne era insieme una silenziosa asserzione biopolitica ed un garbato invito a mantenere lo status quo.

Oggi, l'assenza di bagni per persone che non si riconoscono e non si riconducono ad un uno dei generi previsti dalla stanca visione binaria, dovrebbe farci riflettere – e magari pisciare fuori dalla tazza.

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