lunedì 15 marzo 2010

FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA ETICA




Una domenica pomeriggio con un sole quasi primaverile è stata in grado di convincere mr. Gaggia & I a comportarci come degli animali diurni e a spingerci fino a Lodi.

Mentre camminavamo per il centro, ci siamo ricordati improvvisamente di essere nella zona europea (insieme all'area di Londra e all'Île de France) col più alto PIL del continente: piazze strade loggette case perfettamente conservate, chiese del romanico lombardo restaurate ad arte e aperte (con tanto di guida gratuita disponibile ad intratterti), un'area pedonale immensa e caratterizzata da scelte urbanistiche illuminate. Italia? Pare di sì.

Ci siamo avventurati nei luoghi del Festival della Fotografia Etica: in due chiese sconsacrate adibite a spazi espositivi e nella sede del Gruppo Fotografico Progetto Immagine, abbiamo visitato 3 expo fotografiche notevoli sia per la qualità delle opere in mostra che per i contesti tematici a cui facevano riferimento.

Nell' ex chiesa dell'Angelo era ospitata Colombia, voci nascoste di Francesco Zizola, reportage per Medici senza Frontiere da una delle zone più colpite dalla violenza paramilitare concussa col narcotraffico: la Colombia è il terzo paese su scala mondiale per numero di sfollati interni subito dopo il Sudan e la Repubblica Democratica del Congo. Il 75% degli sfollati è composto da donne e bambini.

La galleria di Progetto Immagine proponeva Wordless Children di Luca Catalano Gonzaga: la serie di scatti sulla produzione di mattoni dei bambini operai in Nepal, è valso al fotografo il Grand Prix CARE du Reportage Humanitaire 2009.

Nell' ex chiesa di San Cristoforo, Greenpeace ha presentato una personale di Robert Knoth sul costo umano delle catastrofi legate alla produzione di energia nucleare nelle ex Repubbliche Sovietiche. Di quest'ultima mostra era stato realizzato un catalogo, introvabile già da sabato: sold out, visto e considerato che il festival è stato preso d'assalto per tutti e quattro i giorni da un inaspettato numero di turisti. A Lodi (!).

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