mercoledì 26 maggio 2010

EMBE' – percorsi indipendenti per l'estate bolognese


Bè, la rassegna estiva del Comune di Bologna, è fallita: prima ridimensionata e poi tagliata, il Bè è la cartina di tornasole di una politica istituzionale che, in materia di cultura, si è dimostrata incapace di gestire fondi economici e risorse del territorio, propendendo per eventi mainstreaming che mai hanno apportato un qualsiasi contributo alla realizzazione di un piano di sviluppo culturale e di valorizzazione artistica per la città - la pecora è morta, viva la pecora.

TPO e Bartleby, insieme ad artisti ed operatori culturali, si sono presentati martedì 25 maggio in comune con un'altra idea di pecora: rivendicando l'enorme lavoro nell'organizzazione di eventi e nella promozione di contenuti culturali realizzato da soggetti sommersi – quando l'underground diventa una dimensione totale – che non godono di alcun tipo di sostegno economico né di riconoscimento all'interno del sistema del welfare da parte delle istituzioni, è stata lanciata Embè – Do it yourself una serie di eventi alla cui organizzazione vengono invitati collettivi, gruppi di lavoro, associazioni, operatori e studenti, per la realizzazione di un cartello culturale estivo che racchiuda le iniziative indipendenti ed autoprodotte che come sempre andranno avanti – senza fondi, senza riconoscimenti, senza istituzioni, indifferenti alla crisi contingente visto che use a convivere con una crisi strutturale.

Due eventi verrano autoprodotti a giugno in luoghi pubblici, presumibilmente Piazza San Francesco ed i giardini Filippo Re: la scelta dello spazio pubblico non ha a che vedere con il romanticismo del precario medio – stamm' in miezz'a vie – ma è legata soprattutto ad uno dei punti della contestazione che riguarda le scelte che hanno portato l'amministrazione ad investire risorse pantagrueliche in repressive politiche cittadine di controllo, con una cavalcata populista degna della Lega dei soliti temi – sicurezza, degrado, ripristino della legalità.

Questa una delle criticità espresse dai novelli pecorari ricevuti dal Sub-commissario Raffaele Ricciardi in sala conferenze stampa, dove si è dato vita a un dibattito che proseguirà nei prossimi mesi: qui trovate il manifesto di embè mentre per contatti / info / adesioni potete scrivere a embe.bologna@gmail.com . Un'altra pecora è possibile.

Nessun commento:

Posta un commento