lunedì 4 luglio 2011

:::è l'ora del tè in Val di Susa:::




il presidente della repubblica ci ha definit* squadre di professionisti dediti all'eversione.

il sindaco di torino ci ha bollat* come una manica di reazionar* oscurantist* contrar* al progresso tecnico-scientifico del paese, ricordando che siamo “persino” contrar* al ponte sullo stretto – eh, già.

il giornale, per questioni che immagino essere di mera proprietà, oggi ha responsabilmente aperto titolando “si scrive NO TAV, si legge BR”.

poi è arrivato grillo: prima se ne è uscito con “siete degli eroi”, poi ha corretto il tiro con “i black block vanno arrestati” - a qualcun* toccherà spiegargli, magari con l'ausilio di una delle illuminanti tavole grafiche di repubblica, che i corpi che hanno attraversato la Val Susa sono sempre gli stessi, prima e dopo gli scontri.

la sensazione è quella che stiano tutti festeggiando il proprio non_compleanno: una folkloristica tavolata di cappellai matti riuniti all'ora del tè. solo che il tè è finito e le tazze sono vuote.

perchè i professionisti dell'eversione sono cittadin* che esigono partecipazione, gli assedianti armati sono come sempre quelli in divisa, le istanze retrograde quelle che parlano di impatto ambientale, il block è un movimento nazionale che si è unito per le lotte della FIOM e per L'Aquila così come contro la precarietà ed i crimini ambientali. E fra tutti i brigatisti, il mio pensiero va ad uno in particolare che, dal letto dell'ospedale dove è stato ricoverato dopo essere stato massacrato, ha denunciato in un video le torture subite e l'ha fatto col proprio nome e cognome, a volto scoperto – bende e medicazioni permettendo.

la sensazione è quella di essere tornat* alla fine del luglio di 10 anni fa, dopo Genova: quando eravamo tutti anarchici insurrezionalisti del block addestrati alla guerriglia urbana, Carlo un terrorista, il movimento un'esperienza già morta, i centri sociali destinati a chiudere nel giro di una legislazione, le pratiche ambientaliste solo buffonate radical chic senza futuro, le migliaia di corpi in strada un cortocircuito giovanilistico e momentaneo che mai avrebbe saputo costituirsi come multitudo in grado di far avanzare un'idea di società diversa - un'altra tazza di tè?

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